bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 23 settembre 2008

la musica. e i cinesi.


MI TO settembre musica

Milano22 settembre lunedì

Teatro Dal Verme
ore 21
Richard Wagner
“Parsifal”, preludio al I atto

Olivier Messiaen
Chronochromie

George Benjamin
Palimpsests

Richard Wagner
Da “Il crepuscolo degli Dei”
Marcia funebre di Sigfrido
Finale

Junge Deutsche Philharmonie
George Benjamin, direttore
Elizabeth Connell, soprano


un bel concerto. Wagner esaltante sopra ogni altro.
Junge Deutsche Philarmonie.
giovane, molto giovane.
avranno avuto non più di 30 anni. secondo me no. davvero.
potrei dire che questa è stata la vera sorpresa di questo concerto.
giovani, giovani e belli, con gli strumenti in mano e la musica nella testa.
la cultura in mano ai giovani.
sembra quasi sorprendente. una possibilità, una speranza.
molti asiatici tra i concertisti, molti biondi, come si conviene a una Deutsche Philarmonie, e molti asiatici.

anche la sera prima, alla Salsamenteria Verdiana di Milano, Foro Bonaparte,

una tavolata di cinesi. chinatown resiste nonostante la ZTL e non dista molto da lì. Questo ho pensato. Ignara.
verso la fine della cena, la mia, si alzano in due. una si dirige al piano...l'altra comincia a cantare. un'aria di Verdi, ovvio no?
strabiliante.
dopo 15 minuti, si alzano in tre. una sempre al piano e DUE cominciano a cantare. un'altra aria di Verdi.
sconcertante.
mi sono sembrate intense, brave.
cinesi che cantano Verdi in un locale emiliano gestito interamente da ucraini, si direi ucraini. Che mi dicono che spesso, molto spesso, vengono lì a cenare e cantare (la bellezza di questo locale che consiglio a tutto il mondo) allievi del Conservatorio di Milano.
giovani, cinesi, ucraini. e Verdi.
è che la cultura occidentale è molto "esportabile"? è più diffusa, essendo appunto per sua stessa definizione "occidentale", quindi carica di storia/tradizione e di facilitazione al consumo? è che gli asiatici sono molto attratti dalla cultura occidentale, dalla lirica, dalla musica classica? è che io non so nulla o quasi della cultura e della musica cinese che è, invece, molto più edibile di quanto pensi? è che il mondo si è definitivamente globalizzato?




io non so niente, ma le cinesi che cantano Verdi davvero non me le dimentico.

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