bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 6 gennaio 2010

"tutta l'arte veneziana sembra infiammata dalla sua rivelazione"


Le tre età dell’uomo, 1500-1502


Madonna col Bambino,1498-1500

Castelfranco Veneto. mostra sul Giorgione.
penso di avere avuto contatto, visivo, comunque sensoriale, comunque emotivo, con una linea di perfezione stilistica.
la perfezione, come in un corpo, non è necessaria. anzi.
è l'imperfezione che eccita e lega lo sguardo indissolubilmente.
la perfezione è tendenzialmente noiosa, è saturante quindi non produce la necessità di un approfondimento.


Doppio ritratto, 1502

la pittura di Giorgione ha però qualcosa di assoluto e probabilmente di accecante.
al di là di tutto quello che si può leggere ovunque su questo pittore, la sua storia, la sua pittura, il suo perscorso, c'è un punto di mistero e di avvolgimento dal quale non so districarmi.
guardo, mi sembra perfetto ma riguardo.
i ritratti hanno qualcosa di magnetico. un calore che percepisco.
la Pala, la sua opera più nota, ha un'ambientazione assolutamente simmetrica che mi convince da un punto di vista geometrico, ma i volti della madonna, con quella sua veste rossa, e del santo guerriero, mi parlano di un mondo di inarrivabile bellezza.


Madonna con il Bambino tra San Francesco e San Nicasio (Pala di Castelfranco)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sempre avuto una certa riverenza per i pittori e per le loro opere. Non mi intendo di pittura e storia dell'arte, anche se forse dovrei, ma spero un giorno di poter colmare questa mia lacuna. Ho alcuni quadri nel cuore, ed uno l'hai messo sul tuo blog. Non è tra questi, che pure sono molto caldi e vivi. quando vedo un quadro, quando ascolto una musica, una canzone, mi chiedo sempre cosa ha portato l'artista a fare quelle determinate scelte, quei colori, quei sguardi. E' la prima volta volta che mi soffermo su questi dipinti, e devo dire che gli sguardi hanno un'attenzione particolare, sembra possano trasmettere le emozioni del momento che l'artista ha voluto rapire. Però, ripeto, di arte so veramente poco.

Rossa ha detto...

sai secondo me non è necessario intendersi. l'importante e saper guardare, e pensare mentre si guarda. basta usare le categorie mentali di cui siamo dotati. la conoscenza, la cultura, amplififica questi strumenti e ne perfeziona l'uso, ma siamo pigri anche solo nell'usare ciò che abbiamo.
qual è il quadro che hai nel cuore? chagall? vermeer? dove sei andato a curiosare...

Anonimo ha detto...

Per ora ho guardato solo i post più recenti, ma piano piano scaverò anche tra gli altri. Il quadro di cui parlavo è il bacio di Klimt. L'hai messo nell'ultimo post sull'amore che hai scritto. L'uomo avvolge e protegge il corpo della donna e nello stesso tempo la fa sua. Con quelle mani avide e rassicuranti che cingono il volto di lei per avvicinarlo alle sue braccia. E la donna che si abbandona inerme all'abbraccio aggrappandosi all'uommo come fosse l'ultimo appiglio rimasto prima del nulla.

Rossa ha detto...

ecco appunto, non serve intendersi, basta saper guardare. e hai guardato.