bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 2 maggio 2011

"prima di intraprendere qualcosa devi sapere tutto ciò che ha dentro" (Michelangelo Buonarroti)

 
mi piacciono questi sabato mattina in cui all'imperativo di dare ordine alla mia vita-appartenente al codice dell'ossessivita'- si sostituisce la concessione di momenti solo per me, con chi amo, dove mi piace stare, come desidero essere -appartenente al codice del godimento-.
questa mostra al castello sforzesco mi è piaciuta. "Michelangelo architetto", da un progetto di Casa Buonarroti, presenta oltre 50 disegni suddivisi in temi – dall’edilizia civile a quella religiosa, alle fortificazioni - e selezionati per cercare, in uno schizzo o in un elaborato di presentazione, il  percorso ideale di Michelangelo nella sua concezione dell’architettura: si tratta di progetti celeberrimi, ma talora incompiuti se non addirittura mai realizzati, come quello per la basilica di San Giovanni dei Fiorentini a Roma.
mi sono piaciuti il respiro castellano, la poca gente, il buio delle sale, la scrittura, i video in 3D di alcuni dei grandi progetti michelangioleschi, i disegni e la maestria del tratteggio.
mi affascina osservare la mano imperfetta di un michelangelo, se pur meravigliosamente dotata, impegnata in disegni geometrici, piante, particolari di finestre, colonne e librerie segrete. a volte i disegni sono chiaramente a mano libera, altre volte più precisi, nella maggior parte dei casi sviluppati su carta già utilizzata. è straordinario intuire dietro alla progettazione di una colonna il chiaro profilo di un nudo o di un volto umano. 
tutto questo lavoro assiduo, codificato in modo preciso con una numerazione progressiva delle tavole, sviluppato anche su definizione minuziosa dei blocchi di marmo con tanto di volumetrie e costi, provato e poi ritentato, ideato e poi riprogettato, consegnato al committente e poi non edificato, tutta questa produttività mi piace perchè mi restituisce il senso di una fatica. 
"pensa all'immagine, l'immagine è dentro, basta soltanto spogliarla".
è indubitabile il talento ma il lavoro, la committenza, la progettazione necessitano di fatica quotidiana, di lavoro sui dettagli, di prove e disfatte, di successi e molte delusioni.
è la fatica che percepisco in questi disegni, in questo inchiostro rosso che riempie i volumi e occupa spazi già abitati dall'ideazione di corpi statuari, in questa sovrapposzione di impegni e di creatività. 
non c'è talento che non si costruisca sul duro semplice comune lavoro.
michelangelo, divinamente magistrale, è anche umanamente affaticato.
"Signore, fa che io possa sempre desiderare 
più di quanto riesca a realizzare"

2 commenti:

enzo ha detto...

Gli architetti hanno una grande responsabilità: le loro opere durano diverse centinaia di anni.

A Pisa crollò un ponte nel 1969, era il Ponte Solferino, il più bello della città
http://www.tuttocollezioni.it/cartoline/Italia/Toscana/Pisa/slides/M857%20PISA%20PONTE%20SOLFERINO%20VIAGGIATA.jpg

Dopo anni di immobilismo, fu fatto il nuovo Ponte Solferino: un tratto che unisce le due sponde:
http://www.pisaoggi.it/images/ponti/ponte_solferino_pisa.jpg

Con una lama buonarrotata forse in breve tempo si potrebbe buttare giù di nuovo :)

Ciao Rossa, buon buono

Rossa ha detto...

buongiorno Paolo Enzo. il tuo commento mi sembra amaro ma devo dire che non l'ho capito fino in fondo.