bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 10 ottobre 2012

la voce a te dovuta

Sì, al di là della gente 
ti cerco. 
Non nel tuo nome, se lo dicono, 
non nella tua immagine, se la dipingono. 
Al di là, più in là, più oltre.

Al di là di te ti cerco. 
Non nel tuo specchio 
e nella tua scrittura, 
nella tua anima nemmeno. 
Di là, più oltre. 

Al di là, ancora, più oltre 
di me ti cerco. Non sei 
ciò che io sento di te. 
Non sei 
ciò che mi sta palpitando 
con sangue mio nelle vene, 
e non è me. 
Al di là, più oltre ti cerco. 

E per trovarti, cessare 
di vivere in te, e in me, 
e negli altri. 
Vivere ormai di là da tutto, 
sull’altra sponda di tutto 
- per trovarti - 
come fosse morire.
Pedro Salinas
 (polaroid di Carmen Palermo)

sono andata raminga per ISO 600, impossible project, festival della fotografia istantanea, foto polaroid, come l'anno scorso (http://nuovateoria.blogspot.it/2011/10/festival-della-fotografia-istantanea.html), proprio un anno fa, e ho trovato delle foto, ovviamente, ma anche questa poesia, inaspettatamente. era lì in accompagnamento a un diario costruito su polaroid e parole alla rinfusa, un quaderno che ha vinto il concorso "Be Youself - The Instant Book Project": Carola Ducoli con il quaderno dal titolo "Ciò che non vedi, ciò che più vedo". sul quaderno non saprei, e sulle polaroid nemmeno, ma sulla poesia scelta dall'autrice non ho dubbio alcuno.
 
Carola Ducoli

poi ho migrato per almeno 5 sedi diverse, ho visto polaroid più o meno belle, rosse e poi bianche, belle e anche francamente brutte, e poi pure erotiche in un posto indescrivibile in fondo a corso Lodi, ovvero a casa del signore, in una dimora cadente non raccomandabile, un ipotetico spazio espositivo chiamato No name space. espressamente vietato ai minori di 18 anni (per le foto o per la sala espositiva?).
Alan Marcheselli

un impossibile tour di sabato pomeriggio.
ma le prime polaroid che ho visto, da Valeria Belle Stampe -che nome! che certezza! che manifesto!- di Pierre Pellegrini rasentano la perfezione. ecco, l'impossibile. forse c'era un trucco, forse erano foto travestite da polaroid, truccate, falsificate, eppure le ho ben viste...oppure dei veri piccoli miracoli di maestria fotografica istantanea.
Pellegrini, Pierre, è svizzero, e fotografa usando due ingredienti, uno bianco e l'altro nero, e realizza dei piccoli miracoli di luce e ombra.




ma che mondo è questo?

2 commenti:

enzo ha detto...

Scrivevo ora delle nefandezze di questa palla azzurra e verde disperata nell'Universo, e rinsaldare rapporti con la bellezza spesso è fondamentale.
La poesia... mammamia com'è bella, e le foto... un sogno.
Hai detto bene: ma che mondo è questo?
Un salutone a te

Rossa ha detto...

ciao Enzo Paolo e tutto il tuo girdino.
ma si è come dici, c'è bisogno di bellezza per sopravvivere, e sopravviverci.