bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 10 maggio 2013

IgorIvanAlexej

Hotel Hyatt di Milano. Ristorante Vun. Chef Andrea Aprea. napoletano rivisitato, ovvero la tradizione che si proietta nel futuro.

si festeggiano 21 anni insieme.
sorvolo sul preambolo, mortifero come solo io fare e creare e distruggere quando vado completamente fuori di senno, e mi dedico invece al giovane cameriere probabilmente straniero che ci serve e, soprattutto, ci intrattiene, al tavolo.
Igor, Ivan, Alexej, non lo so. il cartellino appeso alla giacca c'è ma non riesco a leggerlo.
si intuisce dall'accento, solo vagamente accennato, fortemente addomesticato, un italiano senza inciampi, ma ne ho la certezza quando parla con la solita famiglia russa -vestita con cattivo gusto, madre padre figlio 10 anni e figlia 15, annoiata come solo la ricchezza più sfrenata può annoiare, sbracata come solo il lusso può educare, russa, chiaramente riccamente sfondatamente russa-. è russo.
bene, IgorIvanAlexej, è un fenomeno.
un vero fenomeno, un vero patriota, italiano.
non capisco bene cosa dice, parla moltissimo, fa lunghissimi discorsi, potrei dire che tiene dei sermoni o comizi, racconta del cliente giapponese e della cucina francese e della bravura dello chef e della giusta misura nel mangiare ed è molto compreso nel ruolo e soprattutto è molto italiano. il lessico è eccellente, la sintassi un po' meno, parla molto ma non è chiaro, io non colgo tutto il senso dei suoi discorsi ma quel che capisco è il senso di una forte appartenenza, e chissà forse riconoscenza, alla comunità che lo ha accolto, quella italiana, e che lui sposa fedelmente totalmente visceralmente.
è strepitoso, una difesa della bandiera dei costumi della cultura della civiltà (!) italiana che, ormai, nessun italiano più si sognerebbe di sostenere.
mi è venuto il dubbio di un atteggiamento adottato con la clientela.
noto che la sommelier -la, è una donna- e tutti i camerieri hanno un atteggiamento scolasticamente educato  all'attenzione ossessiva e maniloquente per il cliente. un atteggiamento servilmente elegante, un rispetto anche delle richieste probabilmente più capricciose. l'istruzione e il mandato devono essere molto chiari: o sei un servo fedele o sei fuori di qui.
ma il nostro IgorIvanAlexej è un fenomeno e nessuno gli ha chiesto di fare il tifo per l'Italia.
noto anche che solo da noi si ferma per svariati minuti nell'intrattenimento turistico sui beni della città e della patria Italia, deve aver pensato che, a questo tavolo, si poteva permettere, e con successo, di esprimersi liberamente...in fondo è sempre una questione di transfert!
lo chef cucina sfiziosità interessanti ma calca la mano, non tutto è all'altezza della napoletanità futuristica, si mangia buon cibo condito a volte di delusione, con la percezione gustativa di una presunzione immatura, ma IgorIvanAlexej rimarrà nella memoria dei camerieri più italiani d'Italia.

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