bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 13 gennaio 2014

Spazio Forma

ha chiuso.
ieri, domenica 12 gennaio.
sabato pomeriggio sono andata in pellegrinaggio, per salutare e chiudere, anch'io, con questo luogo a me caro.
fino all'ultimo ho sperato che ATM e Comune di Milano trovassero una soluzione e invece, evidentemente, non è stato possibile.
c'era in corso una piccola mostra commemorativa, Una passione fotografica, con foto di alcune delle mostre più importanti dal 2005 ad oggi, c'era una piccola mostra di certa Betta Gancia, Una luce diversa, colore luce sfuocata niente di che, e un'altra di Irene Kung, La foresta dell'anima, con il solito sistema chiaroscurale totalmente manipolato digitalmente che non mi piace: effetto forte ma del tutto falso. per me la fotografia è altro.
c'era anche un lungo elenco di tutte le mostre effettuate dal 2005 ad oggi, diciamo che dal 2010 in poi le ho viste quasi tutte, prima solo un paio sporadicamente, Koudelka nel 2008 e Capa nel 2009. e posso dire di ricordarle praticamente tutte.

Una passione fotografica vuole ripercorrere proprio questi anni e questo impegno per e nella città di Milano. Attraverso alcune delle opere esposte nel tempo, accompagnate dai volumi, gli inviti e la memorabilia che ogni allestimento porta con sé, si ricostruisce il senso di una presenza e il valore di un lavoro – nutrito, appunto, da vera passione fotografica. 
 Opere di : Richard Avedon, Piergiorgio Branzi, Gianni Berengo Gardin, Robert Capa, Stefano Cerio, Lorenzo Cicconi Massi, Elliott Erwitt, Maurizio Galimberti, Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, William Klein, Wendy Sue Lamm, Jacques Henri Lartigue, Saul Leiter, LIFE, Martial, Nino Migliori, Erwin Olaf, Martin Parr, Marco Pesaresi, Martin Schoeller, Massimo Siragusa, Phil Stern, Paolo Ventura, Albert Watson, WOMEN CHANGING INDIA, Andrew Zuckerman. 
Fare una mostra è cercare amici e alleati per la battaglia, ha scritto Edouard Manet nel 1867. E in effetti, si organizzano mostre per convincere, per sensibilizzare, per imporre un’idea, proporre uno stile, per voltar pagina. Insomma, e come diceva Manet, per partire in battaglia. Anche la fotografia non sfugge a questa regola. Anzi, sembra forse che l’aforisma di Manet sia stato composto proprio pensando alla fotografia – e chissà se poi in fondo non sia stato veramente così.

posso dire di condividere quanto scritto, ho sempre avuto l'impressione di una grande serietà, ogni cosa abbia visto o fatto a Spazio Forma. anche l'organizzazione di Fotografica, l'esposizione annuale della Canon, qui ha avuto un impatto e un'organizzazione superiori rispetto a qualsiasi altro posto in cui sia stata poi presentata.
indimenticabili:
Dies Irae di Paolo Pellegrin 
Rimini di Marco Pesaresi
La scelta delle felicità di Jacques Henry Lartigue
Robert Mapplethorpe
Le luci di New York di Saul Leiter
Fashion
Your wounds will be named silence di Robin Hammond 
Una storia americana di Gordon Parks.

J.H. Lartigue

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