bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 27 febbraio 2014

vedrai, vedrai, vedrai che cambierà

Quando la sera me ne torno a casa
non ho neanche voglia di parlare
tu non guardarmi con quella tenerezza
come fossi un bambino che ritorna deluso
si lo so che questa non è certo la vita
che hai sognato un giorno per noi
vedrai, vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
vedrai, vedrai
non son finito sai
non so dirti come e quando
ma vedrai che cambierà
preferirei sapere che piangi
che mi rimproveri di averti delusa
e non vederti sempre così dolce
accettare da me tutto quello che viene
mi fa disperare il pensiero di te
e di me che non so darti di più
vedrai, vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
vedrai, vedrai
no, non son finito sai
non so dirti come e quando
ma un bel giorno cambierà.


e ancora una volta non solo le canzoni del festival -mediocri come sempre- ma le vecchie glorie a fare da padroni.
il vecchio Gino Paoli, che pure non splende per simpatia, canta Luigi Tenco, e poi Umperto Bindi e poi se stesso, e conduce alta sulla vetta la bellezza della melodia italiana.
Tenco, signori e signore, Tenco straccia qualsiasi avversario, senza confronto.
già l'anno scorso con Ciao Amore Ciao portò alla sicura vittoria il vincitore, il buon Mengoni -la cui canzone in concorso era comunque mediocre.
ora non vince nessuno, ma proprio nessuno, e rimane solo lui a farci da consolazione.
credo che questa canzone sia la più triste del mondo. mi coglie una disperazione assoluta, vedrai non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà è una frase di tutti, di tutti i giorni, di tutti gli uomini, e di tutte le donne, innamorati e non, ed è un monumento all'impotenza. come la sento mi ripiego su me stessa e me lo dico anche io, vedrai che cambierà e in fondo non ci credo. come non ci credeva lui. lo sento dalla voce, lo dice e non ci crede. è questa la disperazione.
me lo dico anch'io, vedrai che cambierà e intanto me ne vado di casa.
nella serata dedicata alle canzoni non in concorso, alle canzoni del tempo passato, o del nostro tempo recente, insomma alle canzoni che sanno di canzoni, si sente finalmente della musica e i cantanti in gara fanno quel che sanno, se sanno. sento la Costruzione di un amore, di Ivano Fossati, che è una delle canzoni più intelligenti mai scritte, sento un Diavolo in me, di Zucchero, che è trascinante e maliziosa al punto giusto, sento il grande De Andrè cantato dal nuovo De Andrè  (quello venuto in seconda generazione intendo) con Verrannno a chiederti del nostro amore -capolavoro- e mi interrogo sul fardello insopportabile di un padre così, così immensamente superiore. una vita in analisi...

e poi tra, gli ospiti, arriva Ligabue. non capisco se dimesso o divo, è un misto tra una cosa e l'altra. cerca di essere dimesso ma è un divo, cerca di essere dimesso ma sa di essere un divo. chissà.
però ci sa fare con la musica, sempre piaciuto. 
con Il Sale della terra ci mette la sua indignazione, condivisa.
con Per sempre, ci mette nell'eterno della nostra infanzia dentro la memoria dei nostri genitori, immensa.

Mio padre che mi spinge a mangiare
e guai se non finisco
mio padre che vuol farmi guidare
mi frena con il fischio
il bambino più grande mi mena
davanti a tutti gli altri
lui che passa per caso mi salva
e mi condanna per sempre
mio padre di spalle sul piatto
si mangia la vita
e poi sulla pista da ballo
fa un valzer dentro il suo nuovo vestito

Per sempre
solo per sempre
cosa sarà mai porvarvi dentro solo tutto il tempo
per sempre
solo per sempre
c'è un istante che rimane lì piantato eternamente

E lei che non si lascia afferrare
si piega indietro e ride
e lei che dice quanto mi ama
e io che mi fido
e lei che mi toccava per prima
la sua mano bambina
vuole che le giuri qualcosa
le si gonfia una vena
e lei che era troppo più forte
sicura di tutto
e prima di andarsene mi dà il profilo
con un movimento perfetto

Per sempre
solo per sempre
cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo
per sempre
solo per sempre
c'è un istante che rimane lì piantato eternamente
per sempre
solo per sempre

Mia madre che prepara la cena
cantando sanremo
carezza la testa a mio padre
gli dice vedrai che ce la faremo

Per sempre
solo per sempre
cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo
per sempre
solo per sempre
c'è un istante che rimane lì piantato eternamente
per sempre
solo per sempre.

2 commenti:

corte sconta ha detto...

vero,pesante come un macigno,ti lascia annichilito..e straziato;per risentirmi il sangue mi "sparo"mezz'ora di samba brasileiro.cia Rossa e viva la vida!!

Rossa ha detto...

come non darti ragione, carissimo linx!!
samba e facciamola finita con sta malinconia!