bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 5 dicembre 2014

lo schiaccianoci

secondo me, nella scena dei balocchi che danzano, il ballerino vestito da cinese era una frana. pessimo.
goffo e pesante, dove l'hanno pescato?
invece la coppia di spagnoli e di arabi è stata molto apprezzabile.
siamo alla rappresentazione, al Teatro Arcimboldi di Milano, dello Schiaccianoci.
il Bashkirian State ballet Theatre di Ufa (Russia), sotto la direzione artistica di Vladislav Samoylov e di Leonora Kuvatova responsabile del corpo di ballo, porta in scena l’opera più famosa e affascinante tra i capolavori del balletto classico nella versione coreografica originale di Petipa, accompagnata dalla maestosa musica di Čajkovskij.
siamo nel classico dei classici, siamo nel mondo dei balocchi e delle fiabe, siamo nello sfarzo dei costumi e delle coreografie, siamo nella dimensione formale e retorica della danza classica, siamo nel romanticismo tutta enfasi e struggimento di Čajkovskij, ma che bello!! è proprio quello che volevo, da tempo.
E' la Vigilia di Natale. Il borgomastro di Norimberga decide di festeggiare attorno all’albero con la moglie e i due figli, Clara e Fritz. Drosselmeyer, un misterioso personaggio, tra numeri di magia e atmosfere oniriche, regala a Clara uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino. Al termine della sontuosa festa, Clara, felice per il dono ricevuto, si addormenta stringendo il suo schiaccianoci tra le braccia. La magia farà volare la piccola in un mondo fantastico, dove il suo schiaccianoci si trasformerà in un bellissimo principe.





fiocchi di neve, balocchi, alberi di natale, burattini, doni, sciabole e cagnolini, giochi e dolciumi, sogni e trionfi, caramelle, slitte fatate, soldatini, topi, cuochi, leccornie, Fata confetto, Regina della neve, danza spagnola, danza araba, danza cinese, danza degli zufoli, danza di Madama Bomboniera e dei suoi figli, danza russa e il Valzer dei fiori e infine un grandioso pas de deux...che tripudio, una confezione natalizia senza eguali.
un mondo fatato dove spiccano Clara e il suo Principe Schiaccianoci, meritevoli e leggiadri.
mi piace la danza e il su sfidar le leggi di gravità, sono sempre molto ammirata da questo controllo indicibile del corpo soprattutto se penso che, mediamente, del corpo si controlla quasi nulla.
è una disciplina che costa molto, a volte troppo, a volte la salute mentale..ma lo sguardo su quell'opera d'arte che è il corpo in movimento è un piacere pari una fetta di torta al cioccolato con panna.
mi incuriosisce la dimensione retorica del dispositivo del balletto classico in cui chi balla, quel Valzer dei fiori e quel finale pas de deux, si presenta al suo pubblico per riceverne il tributo nel pieno della rappresentazione. è un'interruzione della finzione, della narrazione per tornare al contesto reale. nella recita c'è una professionalità, un'arte nell'arte, che va riconosciuta. anche a teatro si applaude in scena e anche quel gesto sottolinea la finzione difronte a un pubblico, ma nessuno dice grazie e si inchina prostrandosi a terra umilmente devoto ma anche fermamente convinto del merito che riceve. 
ad ogni modo, vorrei uno schiaccianoci per Natale. non il principe, il balocco di legno vestito di rosso.

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