bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 10 settembre 2015

una generazione di dementi

una generazione di dementi
ne sono convinta
inutile dirmi
che hanno altre competenze
che sviluppano circuiti cognitivi alternatvi
che sono multitasking
che sono semplicemente differenti
una generazione di dementi
lo vedo, di persona,
mica confabulo
mica invento
mica pontifico
tutti i santi giorni
di più
minuti ore giornate mesi anni
sprecati dietro al nulla
al vuoto delle immagini pixel
al vuoto delle relazioni virtuali
al vuoto dello schermo della play
al vuoto di milioni di video senza senso
al vuoto di video tutti uguali di pari dementi
che sprecano la loro vita registrando il nulla
e immettendolo sul web
nel fiume oceano dell'annientamento
una generazione di dementi
finita la vacanza
tre settimane in  attesa dell'inizio della scuola
minuti ore giorni settimane
senza fare niente
tutto il giorno
il vuoto coperto dall'avvio del cellulare
cellulare che impedisce di avvertire la noia
compagna necessaria per stimolare il neurone
e attivare la risorsa personale
mettere in moto l'intelligenza
avviare una soluzione alternativa
uscire
andare in bici
correre
giocare a calcio
vedere di persona gli amici
andare al cinema
interessarsi a una lingua
a uno spettacolo
vedere i concerti
ovvero vivere, operare la vita
una generazione di dementi
che abdicano
consegnano al vuoto preziosissime molecole vive e funzionanti
finchè sono vive, mi dico, puoi muoiono...
non mi dite che poi sbocceranno
sono destinati al fallimento
e se si salveranno sarà perchè
finalmente
avranno messo in moto la vita
il desiderio
la motivazione
l'interesse
la fatica
il sacrificio
la dedizione
la concentrazione
quegli elementi insostituibili
che hanno messo in moto il mondo
secoli prima di loro
quando il mondo virtuale non esisteva
una generazione di dementi
nessun futuro,
solo il vuoto del web che non costruisce nulla
che sostituisce i dischi i libri e le biblioteche
vivranno quando metteranno via il cellulare
prima
la confusione della demenza
una roba tremenda, chi mai la vorrebbe potendo scegliere?
fino ad allora
la demenza e poi il nulla.
una generazione di dementi
sono a un concerto strepitoso
MI TO contaminazione classica rap
che figata mi dico
sono a un concerto
io che ho cinquant'anni
la generazione di dementi a casa davati all'ultimo video
non al cinema, solo al cellulare
chiusi dentro casa come fossero in carcere
un ragazzino demente,
14 anni
con madre e padre pure orgogliosi delle demenza precox del figlio
ma loro primi responsabili del grande degrado cognitivo
una generazione di dementi
il ragazzino non ascolta il concerto
tira fuori l'iPad
vede una partita di pallacanestro
a tratti tira fuori il cellulare
iPhone
non ascolta non vede la partita
non capisce nemmeno quello che fa
con il cellulare fotografa le immagini sull'iPad
siamo al colmo dell'imbecillità
al limite massimo dell'ammassamento neuronale
al limite del black out cerebrale
e poi invia ad amici che non esistono
non fatti di molecole vive
ma di riflessi digitali
foto dell'iPad fatte al concerto che non ascolta
una generazione di dementi
sottoposto a un rincoglionimento globale
non vede non sente non ascolta non vive
non sa come si chiama
non sa dare nome al momento che vive
dove vive
uno
occupato
a 14 anni
su tre piani sensoriali contemporaneamente?
è un modo per rinunciare alla vita
per dare forfait
mi sembra presto, no?
una decomposizione
una destrutturazione
guidata da strumenti tecnologici adeguati
avrà avuto mille euro di roba tra le mani
ma
i suoi genitori
lo guardano sereni andare in corto circuito
lo osservano senza fiatare
anzi
sono tanto tanto tanto orgogliosi di lui
e massacreranno
insulteranno
denunceranno
il primo insengnante che
in prima liceo
oserà dire
che
qualcosa
di questo ragazzo
proprio
non va.

una generazione di dementi.

pensiamoci, i responsabili siamo noi.

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