bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 15 aprile 2016

fuori salone, fuori tutti

non ci vado matta, per il salone del mobile.
poi ti vendono lampade e sembra che ti stiano vendendo la felicità, la chiave di volta della vita.
sono lampade, asciugamani, posate e piatti.
come se la tirano, non mi piace 'sta gente.
sono boriosi, quell'occhiale lì, quella scarpa lì, quella faccia lì...uhhh già visti, che noia.
ma l'occasione è veramente ghiotta per vedere posti straordinari.
non so nemmeno se se ne rendono conto, questi signori (fiumi di stranieri), sono all'interno di luoghi di una bellezza inaudita, sono dentro, sì, il meglio di Milano.
credimi, non  sto guardando la tua cucina, è solo una cucina, sto guardando la cornice, lo specchio, il soffitto, i marmi, i pavimenti.

ho iniziato il mio giro con la nuvola rossa nel cortile di Palazzo reale.
e vabbè. non da strapparsi i capelli.
l'aspetto commuovente è che la nuvola, ove sono localizzati video e fonti sonore da cui, cito dalla didascalia, emergevano i suoni della città, era stata presa d'assalto da uccellini chiassosissimi che la stavano già colonizzando per farne un nido.
più una pianta che una nuvola, dunque.
poi Palazzo Turati (che alla giornata del FAI prevedeva almeno due ore di coda per visitarlo) che ospita il design olandese (...). mi sono tuffata dentro e che meraviglia, sale spettacolari, restauro recentissimo, un luogo incantato.
poi Palazzo Litta che prevedeva roba varia condita da, dicono, tradizione e tecnologia, ma quel che conta erano gli interni sontuosi (e decadenti), da me mai visti prima.
poi una bufala gigantesca in un giardino di via Terraggio.
poi belle atmosfere, inquinate dalla boria generale, e pure quella particolare della padrona di casa, allo spazio Rossana Orlandi, che offre stanze con grandi vetrate che danno su un bellissimo giardino interno. c'era, tra le altre, una strana installazione di luce composta da ingranaggi di orologi incastonata nella cormnice verde del giardino retrostante che aveva un effetto strabiliante.
il tutto condito da una giornata di sole e 24 gradi di temperatura, una luce incredibile.
Milano Milano, consoliamoci così.

3 commenti:

marco eugenio ha detto...

Sono d'accordo con te Giovanna che il bello del fuori salone sta nelle "location". Io parlo di zona Tortona, vicino a casa mia, dove si aprono spazi e luoghi bellissimi delle ex aree industriali di una volta. Oltre ad esempi di archeologia industriale bellissimi recuperi e restauri, cortili e giardini segreti. Vale la pena di curiosare tra alcune cose interessanti, altre decisamente belle e creative e l'immancabile dose di "tuffa" per scoprire bellezze nascoste di questa sempre sorprendente città.
Un caro saluto

Rossa ha detto...

Buongiorno Marco, mi sono fatta un giro dalle tue parti, che poi sono le mie di quando abitavo con i miei, e, hai ragione, ho trovato belle cose, ma devo dire che la mia visita di giovedì resta ineguagliabile...giusto un posto in Viale Lanzetti, di cui vorrei scrivere, mi ha lasciata senza fiato.
Rossa
(chi è Giovanna? una tua amica?)

marco eugenio ha detto...

Una mia collega, Giovanna
😉
Ciao Rossa