bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 17 febbraio 2017

l'ària

l'ària
(significa aria, etere, ma la prima vocale è aperta, come una e: "l'eria"; dialetto romagnolo)
Evoca questa parola Manuel  (Miglianico, Chieti, 1967), critico e studioso di poesia dialettale, autore di raccolte come Winterreise- La traversata occidentale e L'Orlo.
«La parola è entrata autorevolmente nella storia della poesia italiana con Tonino Guerra (1920-2012) Fu la prima parola con cui il poeta, reduce dal campo di concentramento di Troisdorf, riusciva a esprimere la gioia di essere in vita. L'ària è la felicità creativa, lo stupore creaturale ed esistenziale. Implica l'aver introiettato un percorso di leggerezza (fisica e intellettuale) che porta in sè tutto l'entusiasmo della scoperta della vita: E' una felicità gratuita, senza un oggetto specifico: "L'ària l'è cla roba lizira/ cla sta datònda la tu testa" ("l'aria è quella cosa leggera/ che gira intorno alla tua testa")».

Come si dice felicità in dialetto- La lettura 5 febbraio 2017

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