bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 10 aprile 2017

la piazza rossa

«ricordo ancora che, entrando per la prima volta nelle sale di un'isba, restai inchiodato di stupore – scrive kandiskij – davanti alle pitture sorprendenti che da ogni lato mi circondavano. Quando infine penetrai nella camera, mi trovai circondato da ogni parte dalla pittura: come se io stesso fossi penetrato nella pittura».


Vasilij Kandinsky – Mosca. La Piazza Rossa – 1916 
Galleria Statale Tretyakov

«Mosca si fonde in questo sole, in una macchia che mette in vibrazione il nostro intimo, l’anima intera come una tuba impazzita. Non è questa uniformità in rosso l’ora più bella! Essa è l’accordo finale della sinfonia che avviva ogni colore, che fa suonare Mosca come il fortissimo di un’orchestra gigantesca».
è sorprendente in Kandiskij questo fondersi di colori e musica, tradotto in vibrazioni,
in questo dipinto astratto ancora si riconoscono chiese, campanili, palazzi, colti al crepuscolo: «Mosca si liquefa, diventa una macchia enorme. Come il “forte” finale di un’immensa orchestra, Mosca risuona vittoriosamente. Il rosa, il lilla, il giallo, il bianco, il turchino, il verde, il rosso fiamma delle case e delle chiese si uniscono al coro [con] la rossa muraglia del Cremlino. E sopra a tutto, come un grido di trionfo, […] la linea bianca del campanile di Ivan Velikij […] e la testa d’oro della sua cupola, il vero sole di Mosca».
Mosca è città natale, molto amata, quanto una madre, sua madre.
«Mia madre era nata a Mosca e incarnava tutte le caratteristiche di questa città: una bellezza seria e severa, una semplicità di razza, un’energia naturale, una sensibilità forte e personale, una calma solenne e maestosa, un dominio di sé quasi eroico, un misto di convenzioni tradizionali e di vera libertà spirituale. In una parola, sotto forma umana: Nostra Madre Mosca dalla pietre bianche e dalle cupole d’oro».
io lo accontento, con piacere, mi ci tuffo dentro, a cercare vibrazioni e risonanza interiore.
a Mosca, a Mosca, diceva qualcun altro...

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