bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 17 novembre 2017

i muri di Ljubodrag Andric















 







cosa mai ci sarà in un muro da fotografare?
è una domanda legittima e non ho una risposta.
mi piacciono le foto di Monica Bulaj che si ispira ai sussurri di dio nella mente dei popoli, com'è possibile che mi incuriosiscano dei muri?
eppure, qualcosa ha attratto la mia attenzione, durante la visita alla BAG, Bocconi Art Gallery.
ho scoperto che la manifestazione si ripete da ormai 10 anni, un solo giorno di esposizione, quindi esposizione evento, apertura al mondo del celeberrimo ateneo, ma guarda, e io dov'ero?
è stato bello passegiare in Bocconi, nella sua area più moderna e recente, e scoprire opere di arte moderna. il problema è che eravamo tutti vecchi, un esercito di adulti vecchi e decrepiti, io di studenti non ne ho avvistato manco uno. il bocconiano resiste al richiamo del bello. ho anche scritto al nipote fresco di iscrizione: ma dove sei?, ci sei? manco mi ha risposto.
tornando ai muri, le fotografie di Ljubodrag Andric sono come dei grandi punti interrogativi sulla mia faccia, nella mia retina, e, se vogliamo pensare che ci sia, nel mio cervello. 
è un'operazione in sottrazione, un muro non ha nulla da dire, ma una serie di muri probabilmente si.
è come uno schiaffo in faccia, come se mi ricordasse che i muri esistono e possono perfino essere diversi, diversificati, ma guarda, anche fotografati.
un muro, cos'è?

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