bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 23 febbraio 2018

melancholia

eccolo arriva si schianta travolge tutto è la fine.
il pianeta misterioso chiude definitivamente il mistero della vita cancellandola, ma nell'attesa della fine gli esseri umani dicono l'indicibile su se stessi.
un film capolavoro, capolavoro immenso.
un film colto, fin troppo, un film visionario e, al contempo, così adeso al reale da fare paura.
due sorelle, due modi, due tempi, della vita e della morte.
se Justine si piega senza capacità di parola e di gesti di senso di fronte agli eventi della vita, rialza il capo fierissima davanti alla morte. 
se Claire organizza la vita come una segretaria efficientissima del suo padrone interno, davanti alla fine di spezza come un giunco, incapace e, soprattutto, impreparata, ignorante della morte.
melancholia segna la vita della prima ma le insegna il rapporto con la naturale fine delle cose (strepitosa la scena della sua nudità sotto la luce del pianeta misterioso, momento di nutrimento necessario ai misteri della creazione).
melancholia spaventa la seconda, che la combatte ossessivamente adesa alle cose che si devono fare, come se il dover fare potesse mettere a tacere il rumore di fondo che la morte impartisce alla quotidianità.
se, nella prima parte, detestiamo Justine nella sua inermità davanti alla vita e parteggiamo per Claire che batte il tempo come si deve, nella seconda condanniamo Claire per la sua ansia travolgente e afinalistica e amiamo Justine nella sua determinazione senza paura.
luci innaturali, ombre notturne determinate da due lune, un prologo all'inizio incomprensibile che si dipana chiarissimo alla fine, immagini colte tratte da dipinti apocalittici che esaltano la malinconia della e nella storia dell'uomo, tutto si è scolpito nella mia memoria: ora so, la vedo, conosco melancholia. 
di Lars Von Trier.

2 commenti:

corte sconta ha detto...

ciao Rouge,lo vidi qualche tempo fa e mi lasciò una sensazione di..smarrimento,lo trovai alquanto terrificante!non amo particolarmente il regista danese ma é indubbio il suo talento.

Rossa ha detto...

io non so se lo amo o no, sto guardando Dogville (sono a metà per problemi tecnici!) e non sono entusiasta. ma questo film l'ho trovato superbo.
grazie e buona giornata
Rouge